venerdì 28 novembre 2014

La Sardegna che vorrei

-Vorrei condividere con tutti i sardi, con chi ha scelto la nostra isola per lavoro, per amore, per caso, per curiosità, per affetto, un sentimento ormai consolidato dentro di me, sul legame e sul senso di appartenenza a questa terra di questi tempi avara di benessere moderno o “consumistico”, ma altrettanto generosa con le sue bellezze naturali (mare e montagna), le bellezze archeologiche ancora da scoprire, valorizzare e far conoscere.
SA LINGUA NOSTRA
La nostra lingua, che vi posso assicurare, è più viva che mai (lo spero ancora!), possiamo farla rivivere soltanto tutti noi, in che modo?  Parlando nel quotidiano e nei nostri rapporti con gli altri. Incominciamo a parlare sempre più spesso in sardo ai giovani, ai nostri figli, amici ecc, come l’abbiamo sentito dai nostri genitori, nonni/e, conoscenti del nostro paese. Quando capita di parlare o incontrare persone di altri paesi della Sardegna, proviamo a parlare in sardo; possiamo valutare se chi ascolta ha capito o no il nostro modo di parlare.
-Abbiamo imparato dai nostri genitori, nonni ecc. a parlare il sardo, nella vita quotidiana. Manca del tutto la formazione scolastica grazie alla quale avremmo potuto acuisire la padronanza completa della nostra lingua. Manca tuttora nelle scuole della nostra Sardegna. Certo, questo è un grosso limite però io penso che tutte le lingue vivono se le persone che in esse si riconoscono le usano per comunicare tra loro. Questa possibilità non ce la può togliere nessuno! Partendo da questa convinzione, nel tempo possiamo rivendicare anche l’insegnamento scolastico che tra l’altro è riconosciuto dalla nostra Costituzione.
Il sardo che noi parliamo deriva dal latino importato dai romani durante la loro occupazione. Quindi è una lingua neolatina alla pari della lingua italiana, francese, spagnola. Ha le sue regole e a differenza della lingua italiana che si scrive come si legge, si pronuncia in un modo e si scrive in un altro!
-Mi risulta che sono stati promossi corsi specifici per imparare a scrivere in sardo. Sarebbe opportuno che la regione diffondesse le iniziative al riguardo a tutti i livelli. Anche a Genuri sono stati fatti dei corsi di lingua sarda e tra i docenti c’era il prof. Francesco Casula, studioso e scrittore della nostra isola.
-Questa è una delle tante cose della "Sardegna che vorrei".

Sardo sono

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