Letteratura sarda a
cura del Prof. Francesco Casula. Presso Università della terza età – Sanluri
L’argomento è stato trattato con grande
lucidità e passione. Non è vero che la letteratura è materia riservata ai
letterati, scrittori poeti ecc. La letteratura dobbiamo vederla e intenderla come
la rappresentazione della vita materiale e spirituale di un popolo. E quel’è lo
strumento con cui la letteratura cammina? La sua lingua! La Sardegna ha vissuto
e subito tante dominazioni: cartaginesi, romani, vandali, bizantini. Con i
Giudicati (o regni) la Sardegna ha conosciuto un periodo di autonomia sovrana e
grazie a essa, la lingua sarda è stata utilizzata in tutti gli ambiti della
vita pubblica, privata ed ecclesiastica. In lingua sarda si scriveva nei
monasteri (i famosi condaghi). Questi erano registri sulle attività del
monastero tipo acquisti, vendite, pagamenti ecc. Uno spaccato della vita
economico – sociale del tempo. I dominatori che si sono succeduti nel corso dei
secoli, hanno imposto la propria lingua (e con essa la loro cultura) relegando
la nostra a un ruolo marginale e consentendo per forza soltanto la parlata
orale; la scrittura invece è stata messa “all’angolo”, nascosta il più
possibile. Eppure abbiamo un patrimonio letterario di grande valore che,
soprattutto grazie a scrittori, intellettuali della nostra terra, questo
patrimonio ha ripreso a camminare. Noi sardi e amanti della Sardegna dobbiamo
diventare veicolo di diffusione della nostra lingua verso le nuove generazioni.
Respingiamo l’opinione purtroppo diffusa secondo la quale si ritiene che convenga
studiare le lingue straniere (l’inglese soprattutto). Niente di più sbagliato! Sapere
più lingue è sempre una risorsa in più.
Unu saludu da
Sardo sono
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