Per ademprivio s’intendeva in Sardegna, e
tuttora in diritto, un bene di uso comune,
generalmente un fondo rustico di variabile estensione, su cui la popolazione poteva
comunitariamente esercitare diritto di sfruttamento, ad esempio per legnatico, macchiatico, ghiandatico o pascolo. Il
termine, usato al modo latino (ademprivia), ma apparso intorno
al XIV secolo, fu
diffuso in Sardegna dai sovrani
giudicali durante il loro dominio sull'isola e mutuava istituti analoghi già in uso in aree comprese fra la Provenza e la Catalogna.
Un'altra
descrizione minuziosa venne, dal generale Alberto
Della Marmora, che la Sardegna esplorò a fondo come
commissario straordinario e soprattutto come geografo
d’intensa attenzione.
Scrisse il militare in Voyage en Sardaigne: "Si chiama vidazzone una
porzione di terra coltivata a cereali per un anno."Il generale fornì anche nozioni utili per la linguistica, precisando che il contrapposto termine di paberile si
riferiva alle terre lasciate a riposo, mentre il vidazzone era propriamente il terreno
seminato o già in piena vegetazione.
Sardo sono
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