martedì 9 agosto 2016

A su fogu a su fogu 2

- Provo tanta amarezza e rabbia nel vedere la nostra isola “vittima” degli incendi appiccati solo per distruggere o (nella migliore delle ipotesi), incendi per incuria, imperizia e ignoranza (da cui scaturisce l’invidia, l'odio, il gusto della distruzione ecc.).
- Gli incendi come le alluvioni sono eventi provocati quasi sempre dalla mano dell’uomo: si pensi, ad esempio, cosa comporta la mancata pulizia del sottobosco intorno agli alberi secolari, alle querce, alla macchia mediterranea.
- Il fuoco oltre a distruggere il bosco, provoca la morte di tante specie di animali; altera l’ecosistema, elimina risorse utili alle comunità come la legna, la fauna di varie specie, a danno della pastorizia e dell'attività venatoria che, se praticata in modo legale, aiuta molto la salvaguardia  di tutta la flora e la fauna.
- Provoca le frane e le inondazioni in caso di piogge abbondanti, perché mancando gli alberi, l’acqua non trova ostacoli e trascina tutto ciò che trova.
- come sarebbe bello:
 -vedere le estati senza evacuazioni di disperati circondati dalle fiamme in estate o dall’acqua in inverno;
-vedere persone che si godono l’ombra delle nostre piante secolari, magari vicino a una sorgente di acqua fresca da bere;
-vedere le persone andare nei boschi per funghi, asparagi, o a passeggio ecc.
-vedere l’attività della caccia svolta nel rispetto della natura e ricca di soddisfazioni per i cacciatori e le comunità.
-considerare la nostra isola, una parte del nostro cortile o soggiorno sempre godibile e sicuro.


Sardo sono

venerdì 5 agosto 2016

I nostri tesori

Noi sardi, avendo subito sempre invasioni straniere, abbiamo perso (o rinunciato?) una parte della nostra storia o, forse abbiamo permesso loro (per incapacità nostre oppure perchè lo straniero di turno era troppo forte) di scrivere la nostra storia secondo i loro interessi economici, la loro lingua e cultura.
Il tesoro più grande che non potrà mai esserci sotratto è la nostra civiltà che più di ogni altra ci caratterizza e cioè le migliaia di nuraghi sparsi per tutta la Sardegna. Su questo tesoro io credo che non dobbiamo più permettere intromissioni, saccheggi, abbandono, incuria ecc.
Questa civiltà che va dal 1800 a. C. fino al 238 a. C., è stata la più moderna per l’epoca per inventiva e per capacità tecnica. Questi nostri antenati, provenienti da tutto il Mediterraneo, li immagino portatori ognuno di conoscenze e capacità proprie che poi nel tempo, immagino, si sono come “fuse” dando poi origine a una volontà unitaria capace di produrre qualcosa come otto – nove mila nuraghi.
Salvaguardare quest’enorme patrimonio non è cosa semplice; tuttavia ci dobbiamo provare e credere! Condivido le iniziative di nur – net e il Mistero dei nuraghi che possono essere visitati su iternet o su facebook.
Soltanto noi sardi possiamo salvare la Sardegna e protrggerla.


Sardo sono

giovedì 4 agosto 2016

A su fogu, a su fogu!

Come ogni estate, ci risiamo. Gli incendi che distruggono tutto quanto trovano nella loro strada: boschi, campi coltivati a grano e altri cereali, case al mare e montagna, aziende artigiane e agricole, animali bruciati vivi, o salvati per miracolo, persone di tutte le età e condizione intrappolate nelle fiamme che fuggono verso qualsiasi parte col terrore di non farcela (come successe a Tempio Pausania). Dopo il passaggio del fuoco, il panorama è desolante, nero, fuligine e cenere sparsa, trasportata dal vento. Ogni forma di vita si ferma. Il paesaggio infonde rabbia, paura, impotenza, rassegnazione. Il fuoco è bello d’inverno per scaldarsi, per arrostire, per raccontare la vita (contus de forredda), per assaggiare il vino novello, per abrustolire il pane accompagnato magari da una fetta di pecorino alla brace, per fare gruppo tra giovani e anziani e tante altre cose che fanno bene al corpo e…allo spirito!

Sardo sono