mercoledì 25 giugno 2014

Mondiali di calcio Brasile 2014

Italia – Uruguay: 0 – 1.
L’Italia è stata inferiore alle attese, anche se l’arbitraggio ci ha danneggiato; ma questo a mio avviso è secondario. Da modesto appassionato di calcio, vorrei fare alcune considerazioni:
1- Balotelli è stato investito di una responsabilità più grande di lui. Mi chiedo se un giocatore che fa parlare di se non per i gol che fa ma per il suo stile di vita, le sue stro…te, può essere preso come esempio? Può aspirare a diventare il leader di una squadra? Certa stampa e certi giornalisti hanno parlato di un Balotelli che poteva “pendere per mano la squadra” (cessu! Cessu! Esclamazione in sardo che significa, circa “che disastro!”.)
2- Il materiale umano di questa nazionale (soprattutto nel senso collettivo), è da considerare non all’altezza della competizione. I fattori tipo arbitro, umidità, caldo, fuso orario, sono, sempre a mio parere, non determinanti ai fini dei risultati (con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte).
3- Questi calciatori avrebbero dovuto giocare molto più spesso assieme, fare ritiri più frequenti. Ma, su questo, penso che non fosse compatibile con tutte le gare di campionato, e altre competizioni delle squadre di club. Pertanto… questo è il risultato.
4- Le possibiltà di questa squadra erano note sicuramente allo staff tecnico che, è la mia impressione, avrebbe dovuto essere più realista, invece di dichiarare: “È una squadra competitiva”; “vedrete, vi sorprenderemo”; “abbiamo condotto una preparazione…”; e via di questo passo.
5- Al prossimo mondiale li facciamo…neri.
Un saluto da

Sardo sono

mercoledì 28 maggio 2014

Atrus annus

Ai miei tempi il compleanno raramente si festeggiava. Papà e mamma si ricordavano della data; mi dicevano: «oi has fattu is annus, beni a noi puita ti depu tirai is origas»! traduzione: oggi hai compiuto gli anni, vieni qua che ti devo tirare le orecchie! Si tiravano ovviamente in modo scherzoso tante volte quanti erano gli anni compiuti.
Il 23/maggio/2014 mia nipotina Luisa Sofia ha compiuto quattro anni. La sua mamma e suo papà hanno voluto festeggiare l’avvenimento invitando i bambini che frequentano l’asilo assieme a Luisa Sofia. È stata un’idea geniale; sono venuti numerosi bambini e rispettive mamme e c’era anche nonno Armando (indovina chi è?), nonna Flavia, nonno Valentino, la zia Gabriella, amici e bambini, i veri protagonisti della festa! Luisa Sofia ha ricevuto numerosi regali e…attenzioni da parte di grandi e picini!
I nonni Armando, Flavia e Valentino (nonno paterno) hanno partecipato alla festa assaggiando le delizie preparate per l’occasione, osservando con gioia sia Luisa Sofia sia gli altri bambini, facendo qualche foto e ricordando ogniuno (forse) il proprio compleanno a quell’età.
Atrus annus!
sardo sono


domenica 18 maggio 2014

La solita minestra

Ogni volta che ci sono elezioni (tutte le specie), assistiamo alla solita propaganda a base di promesse, che non si possono mantenere, attacchi alla persona ed episodi su fatti estranei alla competizione elettorale; non ho sentito deputati del parlamento europeo uscenti presentarsi davanti agli elettori e dire: «durante il mio mandato di deputato ho presentato, votato, o sostenuto i seguenti provedimenti che hanno prodotto i seguenti benefici per il mio paese». Secondo me è questa la vera democrazia: rendere conto agli elettori di ciò che si è fatto o non fatto. Invece assistiamo alla solita propaganda con annunci a chi la spara meglio o più grossa. Andare a votare è sicuramente importante e giusto, ma se ogni volta che vado a votare accade poi, per infiniti di motivi e scuse, il contrario…andare a votare è giusto ma a queste domande chi risponde?
Saluti

sardo sono

giovedì 1 maggio 2014

Sant'Efis; in italiano Sant'Efisio

Nacque ad Elia, alle porte di Antiochia, in Asia Minore (odierna Turchia), intorno alla metà del 3° secolo da madre pagana e padre cristiano.
Fu arruolato da Diocleziano per combattere i cristiani ma durante il viaggio in Italia si convertì al cristianesimo. Rivelò egli stesso a Diocleziano di essersi convertito alla fede cristiana. Venne imprigionato, torturato e ucciso sul patibolo il 15/gennaio/303 dove sorge la chiesa a lui dedicata nel comune di Pula, vicino all’antica città di Nora.
-I festeggiamenti si tengono due volte all’anno: il 15/gennaio, la chiesa ne ha fissato la memoria liturgica;
-il primo maggio, la festa grande, quando la statua del santo viene portata in processione dalla chiesa di Stampace – Cagliari,  fino al luogo del suo martirio per sciogliere un voto fattogli dalla città di Cagliari nel 1656, affinché la liberasse dalla peste.
-Il giorno di Pasquetta, la statua viene portata dalla sua chiesa di Stampace sino alla Cattedrale per sciogliere un altro voto, quello risalente al 1793, quando la città venne bombardata dalle navi da guerra della Francia rivoluzionaria.

-Il 12/maggio/2011 le reliquie del santo vengono consegnate alla città di Cagliari, fino ad allora custodite a Pisa.
Buon Sat'Efis a tutti!!
sardo sono

lunedì 28 aprile 2014

«Sa die de sa Sardigna» LEGGE REGIONALE 14 settembre 1993, n.44

-E’ una festa istituita dal Consiglio Regionale il 14 settembre 1993 nominandola festa del popolo sardo. La festa vuole ricordare la sommossa del 28 aprile 1794 che costrinse alla fuga da Cagliari il viceré Balbiano e le altre autorità piemontesi.
Cause scatenanti
-Nel 1793 l'esercito repubblicano francese aveva cercato di invadere la Sardegna per poter controllare il Mediterraneo occidentale. La Francia repubblicana era allora vista come una potenza in ascesa. La Sardegna era passata alla casa Savoia agli inizi del XVIII secolo dopo secoli di dominazione spagnola. I Savoia e il governo piemontese (che aveva sede a Torino) non erano stati in grado o non avevano avuto intenzione di approntare le difese della Sardegna in vista di questa temuta invasione francese. I sardi tuttavia organizzarono un esercito di volontari reclutati dai villaggi e dalle città e il cui equipaggiamento venne pagato da volontarie donazioni delle figure più importanti nella società sarda (tra questi il vescovo di Cagliari e il magistrato della Reale Udienza Giovanni Maria Angioy). Nel Gennaio del 1793 una flotta francese arrivò nel Golfo di Cagliari.
-Appena in vista di Cagliari i francesi inviarono una delegazione a riva per trattare le condizioni di resa, ma questa delegazione venne respinta immediatamente. I francesi allora bombardarono Cagliari dal mare (alcune delle palle di cannone francesi sono ancora visibili sul muro di Palazzo Boyl nel quartiere di Castello a Cagliari). Nonostante un massiccio bombardamento la città resistette e l'esercito sardo prese coraggio. I francesi si prepararono allora allo sbarco e ad una invasione. Lo sbarco delle truppe avvenne nella località di Margine Rosso, attualmente facente parte del litorale di Quartu S. Elena.
-L’invasione non ebbe successo e Il 14 Febbraio 1794 i francesi imbarcarono le truppe e abbandonarono il piano di conquistare Cagliari. Nel nord della Sardegna, truppe provenienti dalla Corsica e guidate dal giovane Napoleone Bonaparte avrebbero dovuto iniziare la conquista del nord dell'isola ma anche queste furono respinte.
La ribellione
-Sostiene il Manno che la data iniziale della ribellione decisa dai cospiratori fosse quella del 4 maggio, giorno del rientro della Sagra di Sant'Efisio nella città di Cagliari e perciò giorno di assembramento di masse. Secondo il Manno la scoperta da parte del Viceré dei piani della sommossa fecero però anticipare la ribellione alla notte tra il 28 e il 29 aprile.
-Quello che è accertato è che verso l'una del 28 Aprile 1794, un gruppo di soldati proveniente dalle caserme del quartiere di Castello si avviò nel quartiere di Stampace verso la casa dell'avvocato Vincenzo Cabras per arrestarlo con l'accusa di sedizione contro lo stato. Con lui per errore fu arrestato Bernardo Pintor, scambiato per il fratello Efisio. Mentre venivano condotti verso Castello Efisio Pintor e Vincenzo Cabras incitavano il popolo alla ribellione. Per tutta risposta un gruppo di popolani armati cercò di sfondare una delle porte di Castello, altri ribelli diedero fuoco alla porta di Sant'Agostino. Qui grazie ad una breccia riuscirono ad entrare a Castello e disarmarono i soldati messi a proteggere la porta. Nel frattempo le campane di Stampace di Marina e di Villanova suonavano e incitavano il resto degli abitanti alla ribellione.
-I soldati piemontesi una volta accerchiati si arresero e cercarono rifugio dentro il Palazzo Regio. I rivoltosi riuscirono finalmente ad entrare nel Palazzo ma non trovarono il Viceré che si era rifugiato nel palazzo Arcivescovile, per cui entrarono anche nel palazzo arcivescovile dove catturarono il Viceré e le massime autorità piemontesi. Il 7 maggio il Viceré e le autorità piemontesi furono imbarcati verso il continente.
L'Autogoverno
-In seguito alla rivolta del 28 Aprile, gli Stamenti, che si erano autoconvocati, presero il controllo e l'iniziativa. Cacciati tutti i funzionari piemontesi dalla Sardegna, gli Stamenti e l'altro organo istituzionale sardo, la Reale Udienza (formata da magistrati e giudici) puntarono a ristabilire l'ordine. Gli Stamenti inviarono infatti una dichiarazione al sovrano per giustificare la ribellione e rassicurare il sovrano sul fatto che avevano riportato i moti nell'alveo della legalità.
-Dopo aver cacciato i Piemontesi l'intenzione dei nobili sardi era di creare un nuovo Stato sardo. Ma si ebbero attriti nello scegliere la forma di governo. Giovanni Maria Angioy parteggiava per la repubblica malvista però dagli altri nobili sardi. In seguito a queste discordie i nobili sardi si riappacificarono con la corte piemontese che mandò in Sardegna un nuovo Viceré.
-Si pensi a quante conquiste si sarebbero potute ottenere con una maggiore coesione tra tutte le forze. Principio quanto mai attuale!!!!
-Ovviamente, la storia è stata da me condensata in queste brevi note che, per quanto sintetiche, spero siano gradite e suscitino quanto meno un po’ di curiosità!

Sardo sono

venerdì 25 aprile 2014

IL 25 APRILE – anniversario della Liberazione

-In data di oggi del 1945, l’Italia usciva definitivamente dalla dittatura fascista e i tedeschi nazisti venivano sconfitti e rimandati a casa, grazie alla lotta partigiana e soprattutto alle truppe alleate angloamericane. I protagonisti italiani, sia i vincitori (comunisti, socialisti, repubblicani, cattolici, liberali, azionisti…mi sembra di aver citato tutti!!), che i vinti (fascisti parte in buona fede?  e in parte no) entrambi figli della medesima terra L’ITALIA, si sono combattuti e scontrati in un contesto più grande di loro. Tra i vincitori c’era chi voleva realizzare un modello sociale simile a quello sovietico. La storia invece è andata in tutt’altra direzione perché i grandi della terra avevano concordato le rispettive zone d’influenza.

-Ricordo che in casa i miei genitori con amici e parenti parlavano della guerra, del fascismo, di Mussolini. Papà era “richiamato”, come usava dire lui, alla guerra e faceva servizio nel Sulcis, verso Sant’ Antioco e Carbonia, nella contraerea (mi sembra di ricordare). Raccontava di quando chiedeva di venire in licenza in paese, le difficoltà per ottenere la licenza e soprattutto i mezzi con cui raggiungere Genuri! Le richieste di licenza erano sempre tante e non sempre venivano  date a tutti. La motivazione era che avevano desiderio di vedere i figli piccoli: una volta perchè non stavano bene; una volta perché stava per nascere, e così via. Il comandante, in senso scherzoso, diceva:«voi, volete si andare per vedere i bambini ma soprattutto volete andare per le mamme dei vostri  bambini!». Questo è soltanto una delle tante cose che amava dire papà.

VORREI CHE TUTTI NOI RICORDASSIMO QUESTA PAGINA ATTRAVERSO LO STUDIO OGGETTIVO DEI FATTI SUPERANDO LE CONTRAPPOSIZIONI NELLA PROSPETTIVA DÌ UNA RICONCILIAZIONE NAZIONALE, COME E’ ACCADUTO NEGLI STATI UNITI DOPO LA GUERRA DÌ SECESSIONE (TRA NORDISTI E SUDISTI…TUTTI AMERICANI!!)

VIVA IN 25 APRILE!

Un saluto da

Sardo sono

mercoledì 16 aprile 2014

Gita nel Gerrei

Sabato 12 aprile ho partecipato ad una gita organizzata dall’Università terza età di Sanluri. Giornata con un po’ di pioggia, ma disaggi quasi zero! Le tappe previste: Armungia (paese natale di Emilio Lussu)  e Villasalto nel cui territorio si trova una vecchia miniera di antimonio ormai abbandonata da molti anni.
1) Armungia   visita al Museo Emilio Lussu; al Museo etnografico; al nuraghe monotorre, a fianco del museo etnografico (quindi dentro il paese!); la casa del fabro; la casa natale di Emilio Lussu tutt’ora abitata da un nipote che fa l’artigiano tessile (tappeti sardi e simili).
2) Villasalto  visita alla miniera di antimonio ormai abbandonata.
-Sono rimasto colpito dal territorio, formato in gran parte da monti con altitudine da seicento a ottocento metri sul livello del mare; da strade con tante curve, tornanti, salite discese…sempre!! Poco adatte a chi soffre di mal d’auto (anche se a questo, in genere, c’è qualche rimedio). -Il territoio si presenta scarsamente abitato, penso per le ragioni sopra dette. Ma la sardegna è bella anche per questo, o no?
-Il museo Emilio Lussu contiene tantissime foto in formato gigante, tutte a testimonianza della sua vita ed esperienza politica. Emilio Lussu partecipò  alla prima guerra mondiale (1915-18) come comandante (col grado di tenente prima e capitano poi) della Brigata Sassari. Da questa esperienza drammatica, dopo la fine della guerra, acquisì un grande prestigio all’interno della Brigata Sassari (tutti sardi e quindi con un grande spirito di corpo) e pensò di tradurre in un movimento politico con la nascita di un partito ovvero il Partito Sardo d’Azione. Il Museo è tenuto molto bene e consiglio a tutti di visitarlo. Esso rappresenta un periodo molto importante della nostra storia

-La miniera abbandonata di antimonio situata nel comune di Villasalto, ha una storia molto simile a quella delle altre miniere della Sardegna. Il minerale estratto veniva lavorato e fuso da cui poi derivava il prodotto finito. Nel periodo di massima espansione, la miniera contava circa quattrocento dipendenti più le attività di indotto.
approfitto dell'occasione per fare gli auguri di Buona Pasqua a tutti
un saluto da 
sardo sono