Oggi 27/11/2013, dichiarata la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Questa vicenda si trascinava, mi pare dai primi di agosto di quest'anno. A caldo mi sento di esprimere queste impressioni:
1-La decadenza da senatore segna la fine di un'epoca per la nostra Italia;
2-L'espulsione da una carica elettiva, chiunque sia la persona, non è un avvenimento che fa bene alla democrazia e alle sue istituzioni; fermo restando OVVIAMENTE il principio "CHI SBAGLIA, PAGA". Attenzione: il principio "CHI SBAGLIA, PAGA" non ha colore.
3-Ora che Berlusconi è decaduto ed è fuori dalla maggioranza, il Governo ha meno alibi; spero che finalmente si parli dei problemi che riguardano tutti i cittadini (benvenuta decadenza!!);
ne elenco alcni:
a-riduzione - eliminazione di tutti gli sprechi: VI VOGLIO VEDERE!!
b-riduzione delle indennità ed eliminazione di tutti i vantaggi collegati allo status di politico (cioè i privilegi); dati verificabili a disposizione dei cittadini
c-orario di lavoro nonchè le retribuzioni dei dipendenti dei ministeri e delle altre istituzioni identico a quello di tutte le altre categorie di lavoratori;
d-abolizione finanziamento pubblico ai partiti; dati verificabili a disposizione dei cittadini
e-interventi di lunga durata sull'ambiente e sul territorio (crea occupazione e protegge l'ambiente dalle calamità); dati verificabili a disposizione dei cittadini.
la mia speranza è di poter scrivere: eliminata l'indennità dei parlamentari, ridotti gli sperchi, abolito il finanziamento pubblico ai partiti e via dicendo. La speranza è sempre l'ultima a morire!!
un saluto da
sardo sono
mercoledì 27 novembre 2013
domenica 24 novembre 2013
I Giudicati o Regni sovrani della Sardegna
-Molti di noi hanno studiato o sentito parlare dei giudicati. Oggi, questa istituzione suscita in generale un certo fascino perchè rappresenta quella fase della nostra storia in cui nasce una nuova forma di governo autonomo composto inizialmente (probabilmente) da personalità sarde dopo le dominazioni straniere (fenici, cartaginesi, romani, vandali ecc.) subite precedentemente.
-Il periodo storico in questione va all'incirca dell'VIII secolo (anni 700-800) sino ai primi anni del XIII secolo (1400), anno di conquista definitiva dell'isola da parte del Regno catalano-aragonese. La scarsità di fonti scritte del periodo, non permette di stabilire con certezza l'inizio preciso dei giudicati. -Tuttavia, sempre in base alle notizie acquisite, possiamo ipotizzare la nascita dei giudicati nel secolo IX (anni 800-900); lo storico Bachisio Raimondo Motzo ipotizza invece l'inizio cento anni prima.
-Le condizioni della Sardegna in quel periodo erano di quasi totale isolamento rispetto all'impero Bizantino al quale essa apparteneva come gran parte dell'Italia. Per difendersi dagli Arabi, i funzionari rappresentanti dell'impero presenti in Sardegna, incominciarono ad esercitare autonomamente il potere decisionale, divenendo poi nel tempo come dei sovrani o giudici (judex).
Questo avveniva anche a Venezia dove veniva eletto il doge (duca o dux) e nel ducato di Napoli.
-L'imperatore, sempre più lontano e impegnato a difendere l'impero in oriente, incominciò a concedere titoli onorifici ai propri funzionari. I titoli, di fatto sancivano il riconoscimento del ruolo come fosse un sovrano (era anche un modo per assicurarsi e conservare la fedeltà dei funzionari all'impero).
-Così l'imperatore bizantino Costantino Porfirogenito (nome curioso!) del periodo 912-959, inviava un documento ufficiale (una bolla d'oro) come importante riconoscimento della funzione particolare che il rappresentante per la Sardegna svolgeva.
-Infine è stata ritrovata un'iscrizione nella chiesa di San Giovanni di Assemini del funzionario (chiamato arconte) Torchitorio (altro nome curioso!), cui il titolo venne concesso.
-Da quanto scritto, si può pensare che alla fine del secolo X (anno 1000), il potere dell'arconte (funzionario) di Sardegna non era più quello originario, ma ormai si poteva paragonare a un vero e proprio sovrano.
-Chi avrà il picere e la curiosità di leggere questa breve storia della nostra isola, potrà commentare, contestare secondo le proprie opinioni e/o idee, scrivendo nell'apposito spazio in basso alla fine di questo post. Allla prossima puntata!!
un saluto dasardo sono
Emergenza = Normalità
Quando si parla di emergenza ci si riferisce (o dovrebbe) a situazioni o eventi straordinari. Quando però eventi o situazioni si ripetono con frequenza, l'emergenza diventa la normalità. E' ciò che accade nel nostro Paese ormai da diversi anni. Purtroppo per noi sardi, ora viviamo l'emergenza alluvione (tanto per non farci mancare nulla!).
-Qualche mese fa, abbiamo vissuto l'emergenza immigrazione (ricordate?) a Lampedusa e non solo. Ora tutto tace, anche a causa del maltempo, ma tranquilli che tanto il flusso di immigrati continua. Pensate, migliaia di persone in fuga dalla loro terra, causa principale la guerra (donne, uomini di ogni età, bambini, in parecchi casi, questi non ancora nati).
L'italia, paese di frontiera, accoglie e soccorre tutti; non fanno la stessa cosa altri paesi europei, quali Spagna, Francia, Malta preoccupati anche dalle difficoltà interne ad accogliere questa moltitudine di "disperati" (perchè l'Italia no!?).
-Ci pensa l'Italia! l'Italia accoglie tutti. Ovviamente fa quel che può, a costi enormi (c'è sempre pantalone) ma non basta. Non basta mai perchè l'emergenza è infinità, quindi la...normalità. Abbiamo assistito alla passerella delle autorità europee a Lampedusa; forse ci si è resi conto che il problema immigrazione è un fenomeno che non riguarda solo l'Italia. Quindi va affrontato con il concorso di tutti. Bene, sono ottimista per natura quindi dico speriamo e vediamo le prossime...puntate!
-Ma vorrei aggiungere che in questa continua emergenza è molto difficile se non impossibile pianificare il nostro futuro, perchè le scelte richiedono momenti di riflessione, dibattito tra la gente, confronto pacato delle idee. Se poi alle difficoltà oggettive del "governare" aggiungiamo le divisioni e i conflitti tra le forze politiche, si capisce che tutto diventa molto più complicato
-Concludo sulla nostra Sardegna: noi sardi siamo noti a nche per avere la testa dura che, nel senso buono, significa coraggio, dignità, amore per la propria terra e la sua storia, quindi AJO' DIMONIOS!
un saluto da sardo sono
sabato 23 novembre 2013
Alluvione in Gallura e non solo
Ho in mente un sacco di cose. Faccio fatica a metterle in ordine! Ma soprattutto non vorrei dire (o ripetere) sempre le solite cose.
Le alluvioni, come gli incendi d'estate, sono ormai entrati a far parte di quegli eventi non più eccezionali ma ampiamente prevedibili e nonostante ciò ci si ricorda soltanto dopo che accadono. Il copione e sempre lo stesso: assistiamo allo sport italiano più diffuso: "lo scarica barile".
1) Protezione Civile al Comune (o altro ente): "Allerta meteo nelle prossime ore...."
2) Comune (o altro ente) a Protezione Civile: "Non abbiamo ricevuto niente! oppure: l'avete mandato a mezzanotte (o di domenica) quando gli uffici erano chiusi."
3) Protezione Civile a Comune (o altro ente): "Noi abbiamo fatto il nostro dovere, siamo con la coscienza a posto."
Questo è il ping-pong che accade subito dopo l'evento, mentre i cittadini coinvolti sono col fango fino al collo.
Scatta poi l'informazione (Tv e giornali) sull'evento: ogni quotidiano o TV "colora" le notizie tenendo conto della propria linea politico-editoriale. Mi piacciono certi cronisti che vanno nelle zone colpite; chiedono agli sventurati immersi nel fango e altro: "come va? "ha avuto molti danni"? NO! HO PERSO SOLTANTO TUTTO!
Ma perchè non buttate via il microfono e vi sporcate le mani? oppure ve ne andate a... casa vostra?
I politici poi che fanno i sopralluoghi...mi piacerebbe sapere cosa hanno fatto, o cosa è stato fatto perchè ciò non accadesse; ma soprattutto sapere chi e come sono state utilizzate le risorse destinate alla salvaguardia del territorio.
A Capoterra, alluvione del 22-ottobre 2008, (riordate?) cos'hanno fatto? più niente che poco.
E' un film che continueremo a vedere ancora per tanto tempo? Ho un sogno, vorrei tanto sbagliarmi.
un saluto e un abbraccio a tutti
da sardo sono
domenica 17 novembre 2013
Omaggio a mia madre
Eugenia mia,
un anno fa, 18/11/2012, hai lasciato questo mondo all'età di 92 anni. Sei e sarai sempre presente nei pensieri e ricordi miei, di Flavia, Cristina, Francesca, Sandro e nipotini Matthias e Luisa Sofia.
Un abbraccio ideale da tutti noi!!
Spending Review = Revisione della spesa pubblica
Quante volte abbiamo sentito queste parole in inglese. Siamo degli inguaribili esterofili; inglese è bello! Io dico invece che da ciò traspare un certa "sudditanza psicologica" nei confronti di questi "comunicatori" d'oltralpe che cercano d'imporre un linguaggio estraneo alla nostra cultura.
Dicevo: Spending Review ovvero Revisione della spesa pubblica. Io invece vorrei più che revisione RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA!
A volte mi chiedo se lo Stato sa quanto patrimonio possiede e come farlo fruttare. Guardandomi in giro, ho dei forti dubbi. D'altra parte non si può non sottolineare che parecchie attività dove lo Stato ha messo le mani, si sono prodotte situazioni di malaffare, corruzione, clientele con spreco di risorse enormi. Ovviamente, non bisogna mai buttare via il bambino con l'acqua sporca. Intendo dire con ciò che ci sono anche realtà di eccellenza e...menomale!
La riduzione della spesa deve passare attraverso un criterio di progressività secondo quanto stabilisce la nostra costituzione: Ogni cittadino deve concorrere al sostentamento dello Stato in proporzione alla propria capacità contributiva.
Domando: negli ultimi vent'anni di quanto è stato ridotto (se lo è stato?) lo stipendio dei politici e di tutti coloro che gravitano intorno?
In base a quale criterio di professionalità, titolo di studio e quant'altro, un elettricista, idraulico, archivista, passacarte, barbiere e chi più ne ha più ne metta alle dipendenze delle Camere, del Quirinale, palazzo Chigi e di altre istituzioni dello Stato percepiscono una retribuzione iniziale lorda di 30 mila €/anno fino a raggiungere dopo trent'anni 100-130 mila €/anno?
La politica deve dare segnali CONCRETI e verificabili su questi temi.
un saluto da sardo sono
mercoledì 13 novembre 2013
Mia madre
Eugenia mia, quanti ricordi! oggi posso dire tutti belli. Anche se tu eri autoritaria ma, col tempo ho capito che era a fin di bene. GRAZIE!
Ricordo....
-Quando all'età di cinque - sette anni, non avevo molto appetito, mi "obbilgavi" a mangiare "amarolla"(per forza). Mi portasti anche da uno specialista a Cagliari il quale mi prescrisse delle punture e una medicina chiamata "olio di fegato di merluzzo". bleh, bleh, bleh !!!
-Quando la domenica mi facevi il bagno davanti al fuoco e mi aiutavi a vestirmi per andare a messa.
-Quando dopo il tramonto (verso l'ora di cena) mi mandavi alla bottega di alimentari a comprare i fiammiferi, oppure "duasa o tresi unzasa de cunserva"(due o tre once di conserva)
-Quando all'ora di cena non mi vedevi tornare e uscivi a cercarmi; tu mi chiamavi a voce alta in paese, in periferia e nella vicina campagna. Io ti sentivo ma non avevo il coraggio di risponderti e allora correvo a casa arrivando prima di te. Tu, quando tornavi (non certo contenta del mio comportamento!) me le suonavi...una musica nella schiena e nel sedere.
-Quando mi mandavi a tagliarmi i capelli. Mi dicevi: "naraddi a su brabieri de ti tundi a s'umberto"(digli di farteli all'umberto, cioè a spazzola). Una volta, dpo che il barbiere mi aveva tagliato i capelli, i clienti presenti (tutti adulti) dicevano che mi aveva rapato a zero. Siccome allo specchio non ci arrivavo non potevo controllare (ovviamente era uno scherzo, ma io c'ero cascato). Corro a casa quasi piangendo. Tu appena mi vedesti: " puita sesi prangendi"? (perchè stai piangendo?) Io: "m'anti tundiu a rasu"(m'hanno rapato a zero). La tua reazione: "ge se pagu stramu! castiadi in su sprigu" (quanto sei tonto! guardati allo specchi).
-Quando andavo a trovare Luciano Porru il calzolaio. Un giorno mi taglio un dito con il trincetto (lama affilatissima). Vedendo il sangue mi spaventai. Luciano e il suo apprendista incominciano: "cessu ti morrisi cun didu atottu"!(muori con il dito). Scappo di corsa a casa, tu mi vedi spaventato con il dito insanguinato e mi chiedi "ita asi fattu?" Io: "ziu Lucianu m'adi nau ca morru cun didu atottu". Mamma ero proprio un...boccalone. Tu dicesti: "stramu da Gesu Cristu".
-Quando andai a fare il pastorello a Turri a casa dei fratelli Atzori (Dino e Paolo). Rientrai a casa dopo qualche settimana per cambiare la roba personale utilizzata con altra pulita, e scoprì che nonno Masala era morto. Era il 1961.
-Quando andavo a giocare nella trebbiatrice, ferma nell'aia con un figlio del prorpietario e altri coetanei. Mentre stavamo curiosando e armeggiando mi schiaccio il pollice della mano sinistra. Torno a casa con l'unghia a penzoloni. Dolori, dolori. Tu mi medicavi tutti i giorni con tanta pazienza a attenzione.
-Quando abitavamo a casa di nonno Piras, iniziai a frequentare le elementari. Ricordo che quando facevo i compiti prendevo la matita con la mano sinistra. Nonno mi dava all'improvviso certi schiaffoni sulla nuca che... era un piacere! Risultato: ho imparato a scrivere con la destra!!
per oggi basta
un saluto da Armando
sardo sono
venerdì 8 novembre 2013
Una storia lunga...continua
Età del rame (o dei primi metalli). Periodo: 2.480-1.800 anni avanti Cristo; durata: 680-700 anni
Di questa età, in Sardegna sono state individuate tre culture:
A) Abealzu - Filigosa
B) Monte Claro
C) Vaso campaniforme
Espongo alcune mie riflessioni sull'argomento
Di questa età, in Sardegna sono state individuate tre culture:
A) Abealzu - Filigosa
B) Monte Claro
C) Vaso campaniforme
Espongo alcune mie riflessioni sull'argomento
La scoperta dei metalli segna un cambiamento epocale in quanto grazie alla fusione, diventa possibile realizzare numerosi oggetti utili alla vita quotdiana, anelli, collane, nonchè armi di difesa e offesa. Con questa nuova tecnica diventa possibile accumulare delle scorte di oggetti e armi e con ciò consentire agli abitanti di procurarsi (o conoscere), attraverso il baratto (?) o addirittura impadronirsi con la forza (?) degli oggetti o delle armi, custoditi dai personaggi che detenevano i segreti delle tecniche di fusione e ricerca dei minerali. In questo contesto, possiamo ipotizzare situazioni di conflitto che potevano sfocciare in scontri tribali o di clan. I detentori dei segreti della fusione provenivano dall'oriente (Anatolia, l'odierna Turchia, isole egee, Cipro) e grazie alle loro conoscenze possiamo ipotizzare che s'imposero sulle popolazioni locali, proponendo (o imponendo?) loro questi nuovi oggetti e/o armi dal potere di grande attrazzione. Da questa epoca, deriverà l'età del Bronzo (una lega rame-stagno) durante la quale si svilupperà in tutta la sua grandezza e splendore la civiltà nuragica.
Delle tre culture citate all'inizio, parlerò successivamente. Intanto un grazie per l'attenzione e un saluto da Armando.
sardo sono
giovedì 7 novembre 2013
Commedia "sa musca cuaddina" - replica
Sentite, sentite, sentite: Attenzion! Battaglion! Popolazion!
sabato 9 novembre alle ore 18,00 circa a Serramanna in via Parrocchia verrà rappesentata la commedia in sardo - campidanese "Sa musca cuaddina".
Partecipate, partecipate, partecipate!!!!!!!
un saluto da
sardo sono
sabato 9 novembre alle ore 18,00 circa a Serramanna in via Parrocchia verrà rappesentata la commedia in sardo - campidanese "Sa musca cuaddina".
Partecipate, partecipate, partecipate!!!!!!!
un saluto da
sardo sono
lunedì 4 novembre 2013
Nuraghe di San Marco - descrizioni e dettagli
Premessa:
La fonte delle notizie appresso riportate, è tratta dalla 44ma Riunione scientifica del 23-28/nov.2009 - La preistoria e protostoria della Sardegna- a cura di Maria Lucia Atzeni, Giulia Balzano, Gianfrancesco Canino, Donatella Cocco.
Il monumento è costituito da un impianto trilobato, che si compone di una torre centrale (A) o mastio, il punto più elevato del monumento superstite e da tre torri a nord-ovest (B) a sud-ovest (C) rispetto alla torre centrale (A). La terza torre (F) di dimensioni inferiori rispetto alle precedenti, costituisce il lato sud-est.
-La camera della torre (B) è articolata in una serie di sei feritoie e due nicchie e si apre sul cortile con un passaggio attualmente scoperto.
-L'interno della torre (C) è modulato da nove feritoie e due nicchie ed è collegato al cortile da un ingresso architravato.
-La torre (F), che presenta una nicchia nel settore settentrionale e si apre sul cortile con un ingresso provvisto di architrave, ha restituito una successione stratigrafica tardo-romana e repubblicana.
-Lo spazio del cortile, a forma di falce, funge da disimpegno tra i vari elementi del monumento.
-L'antemurale annovera cinque torri, conservate per l'intera circonferenza. Le immdiate adiacenze del nuraghe e le sue stesse strutture, hanno subito nel corso dei secoli una rioccupazione e un riutilizzo significativi, a partire dalla fase tardo-punica (IV-III secolo avanti Cristo) a quella romana e tardo-antica (IV-VI secolo dopo Cristo) fino a una sporadica frequentazione in pieno medioevo.
-All'interno della torre (C) si è messa in luce una sepoltura (tomba 1) di un inumato di sesso maschile. Il corpo, completamente conservato e il cui capo è rivolto a est, presenta arti inferiori ripiegati con le ginocchia rivolte verso l'alto. All'altezza del bacino, in prossimità della mano, è stata rinvenuta una piccola moneta illeggibile. Nella stessa torre, durante lo scavo che immette al cortile, si sono evidenziate delle lastre di marna disposte a mò di copertura. Al di sotto delle prime ne sono emerse delle ulteriori. Al di sotto di questa sistemazione, si èmessa in luce una seconda sepoltura (tomba2). L'inumato era deposto in posizione rannicchiata sul fianco sinistro. In prossimità del cranio, danneggiato dalle radici di un olivastro, è stata rinvenuta una moneta anche in questo caso illeggibile.
-Nella torre (F), è stata messa in luce una terza sepoltura (tomba 3). Rimosso il terreno di riempimento, che ha restituito molte ossa di animali, si è messo in luce lo scheletro di un individuo di giovane età (forse un bambino). E' probabile che la sepoltura non fosse isolata: il rinvenimento di porzioni di calotte craniche pertinenti ad altri individui, lascia ipotizzare dovessero essere presenti a più livelli almeno due o tre deposizioni. I materiali rinvenuti ci riportano alla tarda romanità. Ciò conferma l'abitudine, anche in questo periodo, di un riutilizzo consapevole delle aree disponibili per rutuali funerari delle strutture preesistenti come solida base d'appoggio per gli spazi creati nel periodo della rioccupazione romana.
-Nonostante la posizione defilata del sito, l'area rivestiva in età antica una evidente importanza. La sua posizione, a breve distanza da altri nuraghi, e la sua complessità lasciano ipotizzare una funzione legata al controllo e alla gestione del terrirotio immediatamente circostante.
Ringrazio tutti coloro che avranno la pazienza di leggere questa pagina. Ogni commento o curiosità è graditissima!!
un saluto da
sardo sono
venerdì 1 novembre 2013
Nuraghe San Marco di Genuri
Sorge a poche centinaia di metri dall'attuale centro abitato, ai piedi della giara e in prossimità della chiesa del Santo omonimo. Posto in un'area di proprietà comunale di circa 3500 mq, il monumento è stato oggetto di diverse campagne di scavo dal 2001 in poi. Esso è costituito da un impianto trilobato, che si compone di una torre centrale e tre torri laterali. L'impianto disegna un ideale quadrilatero di forma regolare. Gli scavi hanno evidenziato in successione stratigrafica una frequentazione tardo-romana, repubblicana e punica fino alle prime commistioni con il periodo tardo nuragico. Nel corso degli scavi è stata evidenziata completamente la robusta cinta antemuraria composta da cinque torri.
Successivamente spero di fornire altre notizie, nella speranza di poterlo visitare quanto prima, aperto a tutti.
un saluto da
sardo sono
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