sabato 23 novembre 2013

Alluvione in Gallura e non solo

Ho in mente un sacco di cose. Faccio fatica a metterle in ordine! Ma soprattutto non vorrei dire (o ripetere) sempre le solite cose.
Le alluvioni, come gli incendi d'estate, sono ormai entrati a far parte di quegli eventi non più eccezionali ma ampiamente prevedibili e nonostante ciò ci si ricorda soltanto dopo che accadono. Il copione e sempre lo stesso: assistiamo allo sport italiano più diffuso: "lo scarica barile".
1) Protezione Civile al Comune (o altro ente): "Allerta meteo nelle prossime ore...."
2) Comune (o altro ente) a Protezione Civile: "Non abbiamo ricevuto niente! oppure: l'avete mandato a mezzanotte (o di domenica) quando gli uffici erano chiusi."
3) Protezione Civile a Comune (o altro ente): "Noi abbiamo fatto il nostro dovere, siamo con la coscienza a posto."
Questo è il ping-pong che accade subito dopo l'evento, mentre i cittadini coinvolti sono col fango fino al collo.
Scatta poi l'informazione (Tv e giornali) sull'evento: ogni quotidiano o TV "colora" le notizie tenendo conto della propria linea politico-editoriale. Mi piacciono certi cronisti che vanno nelle zone colpite; chiedono agli sventurati immersi nel fango e altro: "come va?  "ha avuto molti danni"?  NO! HO PERSO SOLTANTO TUTTO!
Ma perchè non buttate via il microfono e vi sporcate le mani? oppure ve ne andate a... casa vostra?
I politici poi che fanno i sopralluoghi...mi piacerebbe sapere cosa hanno fatto, o cosa è stato fatto perchè ciò non accadesse; ma soprattutto sapere chi e come sono state utilizzate le risorse destinate alla salvaguardia del territorio.
A Capoterra, alluvione del 22-ottobre 2008, (riordate?) cos'hanno fatto? più niente che poco.
E' un film che continueremo a vedere ancora per tanto tempo? Ho un sogno, vorrei tanto sbagliarmi.
un saluto e un abbraccio a tutti
da sardo sono

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