lunedì 4 novembre 2013

Nuraghe di San Marco - descrizioni e dettagli

Premessa:
La fonte delle notizie appresso riportate, è tratta dalla 44ma Riunione scientifica del 23-28/nov.2009 - La preistoria e protostoria della Sardegna- a cura di Maria Lucia Atzeni, Giulia Balzano, Gianfrancesco Canino, Donatella Cocco.

Il monumento è costituito da un impianto trilobato, che si compone di una torre centrale (A) o mastio, il punto più elevato del monumento superstite e da tre torri a nord-ovest (B) a sud-ovest (C) rispetto alla torre centrale (A). La terza torre (F) di dimensioni inferiori rispetto alle precedenti, costituisce il lato sud-est.
-La camera della torre (B) è articolata in una serie di sei feritoie e due nicchie e si apre sul cortile con un passaggio attualmente scoperto.
-L'interno della torre (C) è modulato da nove feritoie e due nicchie ed è collegato al cortile da un ingresso architravato.
-La torre (F), che presenta una nicchia nel settore settentrionale e si apre sul cortile con un ingresso provvisto di architrave, ha restituito una successione stratigrafica tardo-romana e repubblicana.
-Lo spazio del cortile, a forma di falce, funge da disimpegno tra i vari elementi del monumento.
-L'antemurale annovera cinque torri, conservate per l'intera circonferenza. Le immdiate adiacenze del nuraghe e le sue stesse strutture, hanno subito nel corso dei secoli una rioccupazione e un riutilizzo significativi, a partire dalla fase tardo-punica (IV-III secolo avanti Cristo) a quella romana e tardo-antica (IV-VI secolo dopo Cristo) fino a una sporadica frequentazione in pieno medioevo.
-All'interno della torre (C) si è messa in luce una sepoltura (tomba 1) di un inumato di sesso maschile. Il corpo, completamente conservato e il cui capo è rivolto a est, presenta arti inferiori ripiegati con le ginocchia rivolte verso l'alto. All'altezza del bacino, in prossimità della mano, è stata rinvenuta una piccola moneta illeggibile. Nella stessa torre, durante lo scavo che immette al cortile, si sono evidenziate delle lastre di marna disposte a mò di copertura. Al di sotto delle prime ne sono emerse delle ulteriori. Al di sotto di questa sistemazione, si èmessa in luce una seconda sepoltura (tomba2). L'inumato era deposto in posizione rannicchiata sul fianco sinistro. In prossimità del cranio, danneggiato dalle radici di un olivastro, è stata rinvenuta una moneta anche in questo caso illeggibile.
-Nella torre (F), è stata messa in luce una terza sepoltura (tomba 3). Rimosso il terreno di riempimento, che ha restituito molte ossa di animali, si è messo in luce lo scheletro di un individuo di giovane età (forse un bambino). E' probabile che la sepoltura non fosse isolata: il rinvenimento di porzioni di calotte craniche pertinenti ad altri individui, lascia ipotizzare dovessero essere presenti a più livelli almeno due o tre deposizioni. I materiali rinvenuti ci riportano alla tarda romanità. Ciò conferma l'abitudine, anche in questo periodo, di un riutilizzo consapevole delle aree disponibili per rutuali funerari delle strutture preesistenti come solida base d'appoggio per gli spazi creati nel periodo della rioccupazione romana.
-Nonostante la posizione defilata del sito, l'area rivestiva in età antica una evidente importanza. La sua posizione, a breve distanza da altri nuraghi, e la sua complessità lasciano ipotizzare una funzione legata al controllo e alla gestione del terrirotio immediatamente circostante.
Ringrazio tutti coloro che avranno la pazienza di leggere questa pagina. Ogni commento o curiosità è graditissima!!
un saluto da
sardo sono

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