In data di oggi venivi al mondo! Hai lasciato questa vita dopo
92 anni vissuti con amore, lavoro, sacrifici, dedizione e pazienza. Grazie papà, sei sempre presente nei miei pensieri e ricordi. Un abbraccio ideale mio e della mia famiglia!
sabato 5 aprile 2014
lunedì 31 marzo 2014
Carta de logu
CARTA
DE LOGU
Capitolo XXI:
di
chi violentasse una donna sposata
Così scrive il legislatore : Giudicessa Eleonora d’Arborea-
“Vogliamo e ordiniamo che se un uomo
violenta una donna maritata, o una qualsiasi sposa promessa, o una vergine, ed
è dichiarato legittimamente colpevole, sia condannato a pagare per la donna
sposata lire cinquecento; e se non paga entro
quindici giorni dal giudizio gli sia amputato un
piede. Per la nubile,
sia condannato a pagare duecento lire e sia tenuto a sposarla, se è senza marito (promesso sposo) e se piace alla
donna. Se non piace alla sposa (perché lei non è
consenziente), sia tenuto a farla accasare (munendola di dote) secondo la
condizione sociale della donna e il rango dell’uomo. Se non è in grado di assolvere ai
suddetti oneri, entro quindici giorni dal giudizio, gli sia amputato un piede.
Per la vergine, sia condannato a pagare la stessa cifra sennò gli sia amputato un piede”.
Quest’articolo,
secondo me è formato da due aspetti che interagiscono assieme. Troviamo la pena
prevista per il violentatore, qualora non rispetti gli obblighi a cui deve
adempiere; il rispetto verso la donna vittima, sia nel risarcimento previsto e
la sua libertà di accettare o meno l’eventuale matrimonio. Trovo quest’articolo
molto più moderno di altri articoli scritti e applicati ai tempi d’oggi!!
Eleonora d’Arborea nasce verso il 1340 probabilmente in Catalogna
da Mariano de Bas-Serra e Timbora de Roccabertì. Morì di peste forse ad
Oristano nel giugno 1403.
un saluto
da
Sardo sono
domenica 30 marzo 2014
La sardegna che vorrei
-Vorrei
condividere con tutti i sardi, con coloro che hanno scelto la nostra isola per
lavoro, per amore, per caso, per curiosità, per affetto, un sentimento ormai
consolidato dentro di me, sul legame e sul senso di appartenenza a questa terra di questi tempi avara di benessere moderno o “consumistico” ma altrettanto generosa con
le sue bellezze naturali (mare e montagna), le bellezze archeologiche ancora da
scoprire, valorizzare e far conoscere.
LA LINGUA NOSTRA
-La nostra
lingua, che vi posso assicurare, è più viva di quanto possiamo immaginare,
possiamo farla rivivere soltanto tutti noi, in che modo? Parlando nel quotidiano e nei nostri rapporti
con gli altri. Incominciamo a parlare sempre più spesso in sardo ai giovani, ai
nostri figli, amici ecc. ecc., come l’abbiamo sentito dai nostri genitori,
nonni/e, conoscenti del nostro paese. Quando
capita di parlare o incontrare persone di altri paesi proviamo a parlare in
sardo; possiamo valutare se chi ascolta ha capito o no il nostro modo di parlare.
-Quello
che ho scritto (qualcuno giustamente potrebbe obiettare!) perché non l’ho
scritto in sardo? Rispondo in maniera assolutamente sincera: non sono capace! Perché? Semplicemente
perché non me l’ha insegnato nessuno come a tutti noi sardi. Comunque penso che
scrivere e parlare in sardo, va
benissimo anche a costo di sbagliare. Comunque quando ne ho l’occasione mi
metto scrivo e, dico l’importante è capirsi!! Nel vivere quotidiano, in sardo
cerco di parlare il più possibile.
-Per
imparare a scriverlo so che vengono promossi dei corsi per i quali sarebbe
opportuno che la regione diffondesse le iniziative al riguardo a tutti i
livelli. Mi risulta che anche a Genuri
sono stati fatti dei corsi di lingua sarda e tra i docenti c’era il prof. Francesco Casula.
-Questa è una delle tante cose della "Sardegna che vorrei".
un saluto da
sardo sono
giovedì 27 marzo 2014
Il buon padre di famiglia
Il governo ha deciso di mettere in vendita buona parte
del suo parco auto nella speranza di guadagnarci qualcosa e non solo; riducendo
il parco auto riduce pure le spese di gestione e (spero) anche l’utilizzo per scopi
personali da parte di quell’esercito di persone che lo stato ha alle sue
dipendenze, utilizzato o inutilizato (fate voi!) non sempre in modo PRODUTTIVO.
Ma questo pare che è soltanto l’inizio. Vedremo se il nuovo “comandante” di
nome Matteo riusicrà a non essere più pantalone (quelo che paga sempre, come tutti noi). Io glielo auguro
come credo tanti italiani; se questo avverrà, passerà alla storia come colui
che non fece più pagare a pantalone. Vorrei
esprimere sull’argomento alcuni pensieri:
1) Per “ricevere” (e godere) siamo tutti uguali; per dare
(e meritare) non siamo tutti uguali. Alcuni sono più…uguali!! (raccomandati,
amici degli amici, parenti, figli, nipoti, amanti ecc. insomma dove il merito e
le capacità non sono di casa);
1) Lo stato è come una famiglia numerosa allargata dove
non tutti partecipano in pari misura alle spese della famiglia; anzi molti
componenti aspettano che ci pensi il papà meglio noto con il nome pantalone. Molto spesso quelli che non concorrono alle spese sono
i più esigenti, lamentosi, pieni di alibi, scuse di ogni genere (in sardo li
chiamiamo mandronis);
3) Lo stato, è ovvio, ha le sue belle colpe: è come quel
padre che si fa un c… scusate, grandi sforzi per dare a tutti i figli ciò di
cui hanno bisogno e siccome non è molto attento nel valutare le spese e chi
merita e chi no cerca di accontentare tutti; se non riesce con i propri soldi
chiede un prestito, poi un altro prestito, poi un altro prestito e così
all’infinito, con il risultato che i debiti non li estingue mai, però pantalone promette, promette sempre!!
4) Forza pantalone incomincia a…picchiare, anzi, mi correggo incomincia a
chiedere il conto a chi il conto non l’ha mai pgato. Il buon padre di famiglia
è colui che si sacrifica per i propri figli, spende secondo le prprie forze e
soprattutto chiede a tutti i componenti della famiglia di guadagnarsi da vivere
perché pantalone si è rotto….
un saluto da
Sardo sono
domenica 23 marzo 2014
nuragici e nuraghi
E' questo un argomento che mi affascina oltre ogni misura! provo a immaginare quelle genti mentre costruivano le loro torri/fortezze per difendersi o per attaccare. Li immagino mentre trasportano quei massi enormi e li posizionano l'uno sull'altro a secco, sotto il sole, la pioggia il vento. Uomini e donne, organizzati in clan o tribù una volta costruttori, una volta cacciatori, una volta fonditori del metallo per produrre le armi; una volta agricoltori e così via! Può essere plausibile immaginare le donne impegnate nelle faccende domestiche: fare il pane e, chi sa, magari nella lavorazione del'argilla per la costruzione di quei contenitori in terracotta resistenti al fuoco per la conservazione e cottura dei cibi. Provo a immaginare gli uomini quando devono andare a caccia per procurare il cibo per la famiglia; quando macellano l'animale catturato, quando devono pensare come conservare o cuocere la carne; i loro rapporti con i figli nell'educazione e addestramento all'uso delle armi per cacciare e per difendersi o attaccare. Un mondo sicuramente duro, spietato; un tempo di vita tanto breve quanto intenso, ma penso (immagino) anche fatto di piacere per avere un ambiente ricco di risorse naturali a disposizione di tutti!
grazie per l'attenzione
un saluto da
sardo sono
venerdì 21 marzo 2014
Progetto Eleonora
-Si tratta di un'iniziativa della Saras proprietaria della raffineria di Sarroch, che mira a estrarre dal sottosuolo sardo gas naturale, nella provincia di Oristano, più specificamente nel territorio del comune di Arborea. Ho sentito anche che sono stati condotti dei sondaggi anche in altri comuni (Serramanna?). L'azienda, dietro autorizzazione della regione sarda, ha già condotto diversi studi geologici, nei luoghi indicati, dai quali appunto risulta la presenza di gas naturale (metano) in quantità molto rilevante.
-Invito tutti i sardi e non ad andare su internet; dalla pagina iniziale Google digitate la scritta progetto Eleonora e li trovate tutte le informazioni, o almeno una buona parte! trovate la proposta della Saras e la posizione di alcuni comitati locali che si oppongono a tale progetto. Va da se che qualsiasi iniziativa che tende a creare occupazione è vista subito come cosa buona; però...
-Penso che tutte le iniziative meritano ascolto e riflessione, però...non posso non pensare a tante iniziative sorte in Sardegna tipo Ottana (le industrie non ci sono quasi più), Villacidro (Snia, Scaini, Keller?), il Sulcis (Alcoa, Eurallumina), le miniere? -la miniera di Furtei (gli australiani ricavavano l'oro; oggi non c'è più nulla, anzi c'è un bacino con il cianuro: una bomba ecologica!!).
Detto questo, preferisco pensare una sardegna che fa ciò che ha sempre fato: agricoltura, pastorizia e con il nostro clima e il nostro mare il turismo; su quest'ultima attività sicuramente dobbiamo ancora fare molta...gavetta ma confido nelle future generazioni che la regione dovrebbe guardare con molta più attenzione. Presidente Pìgliaru si giochi anche questa carta!
un saluto da
sardo sono
Solidarietà
Mi domando sempre più spesso, i quattrini che vengono raccolti per aiutare le popolazioni vittime di danni naturali tipo alluvioni, incendi, terremoti ecc. come e quando vengono spesi e/o distribuiti? Ho notato che quando accadono questi eventi, i mezzi d'informazione ci "bombardano" quotidianamente con i dati che bisogna utilizzare per fare le donazioni (versamenti) in banca. Dopo che passa un po' di tempo, i mezzi d'informazione né parlano sempre meno fino a che tutto tace! Per rimanere vicino, l'alluvione accaduta in Sardegna (18.11.2013) che sappiamo e visto i danni enormi, gli aiuti forniti dai cittadini sardi e non solo sono arrivati a destinazione? Ho sentito che spesso i comuni incamerano questi aiuti (intendo i soldi) e li mettono nel loro bilancio o (magari) li lasciano in banca in attesa di decidere, con calma quando, come e a chi devolvere gli aiuti. Tutto ciò non aiuta la trasparenza; anzi vale la pena sottolineare che proprio nel caso dell'alluvione in casa nostra, ci sono persone che hanno denunciato danni inesistenti o sovrastimati. Spero che chi deve vigilare si metta la mano sulla coscienza e non...in tasca! E' UNA COSA MOLTO SERIA. Mi piacerebbe conoscere, allo stato attuale come sono stati distribuiti gli aiuti (se sono stati distribuiti). Faccio questa segnalazione, da semplice cittadino, ai mezzi d'informazione e alle autorità. Lo stato dei lavori di ripristino per il ritorno alla normalità com'è ??? Stampa, Telegiornali, esperti, autorità a tutti i livelli SVEGLIA!!!
un saluto da
sardo sono
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