domenica 23 marzo 2014

nuragici e nuraghi

E' questo un argomento che mi affascina oltre ogni misura! provo a immaginare quelle genti mentre costruivano le loro torri/fortezze per difendersi o per attaccare. Li immagino mentre trasportano quei massi enormi e li posizionano l'uno sull'altro a secco, sotto il sole, la pioggia il vento. Uomini e donne, organizzati in clan o tribù una volta costruttori, una volta cacciatori, una volta fonditori del metallo per produrre le armi; una volta agricoltori e così via! Può essere plausibile immaginare le donne impegnate nelle faccende domestiche: fare il pane e, chi sa, magari nella lavorazione del'argilla per la costruzione di quei contenitori in terracotta resistenti al fuoco per la conservazione e cottura dei cibi. Provo a immaginare gli uomini quando devono andare a caccia per procurare il cibo per la famiglia; quando macellano l'animale catturato, quando devono pensare come conservare o cuocere la carne; i loro rapporti con i figli nell'educazione e addestramento all'uso delle armi per cacciare e per difendersi o attaccare. Un mondo sicuramente duro, spietato; un tempo di vita tanto breve quanto intenso, ma penso (immagino) anche fatto di piacere per avere un ambiente ricco di risorse naturali a disposizione di tutti!
grazie per l'attenzione
un saluto da 
sardo sono

venerdì 21 marzo 2014

Progetto Eleonora

-Si tratta di un'iniziativa della Saras proprietaria della raffineria di Sarroch, che mira a estrarre dal sottosuolo sardo gas naturale, nella provincia di Oristano, più specificamente nel territorio del comune di Arborea.  Ho  sentito anche che sono stati condotti dei sondaggi anche in altri comuni (Serramanna?). L'azienda, dietro autorizzazione della regione sarda, ha già condotto diversi studi geologici, nei luoghi indicati, dai quali appunto risulta la presenza di gas naturale (metano) in quantità molto rilevante.
-Invito tutti i sardi e non ad andare su internet; dalla pagina iniziale Google digitate la scritta progetto Eleonora e li trovate tutte le informazioni, o almeno una buona parte! trovate la proposta della Saras  e la posizione di alcuni comitati locali che si oppongono a tale progetto. Va da se che qualsiasi iniziativa che tende a creare occupazione è vista subito come cosa buona; però...
-Penso che tutte le iniziative meritano ascolto e riflessione, però...non posso non pensare a tante iniziative sorte in Sardegna tipo Ottana (le industrie non ci sono quasi più), Villacidro (Snia, Scaini, Keller?), il Sulcis (Alcoa, Eurallumina), le miniere?  -la miniera di Furtei (gli australiani ricavavano l'oro; oggi non c'è più nulla, anzi c'è un bacino con il cianuro: una bomba ecologica!!).
Detto questo, preferisco pensare una sardegna che fa ciò che ha sempre fato: agricoltura, pastorizia e con il nostro clima e il nostro mare il turismo; su quest'ultima attività sicuramente dobbiamo ancora fare molta...gavetta ma confido nelle future generazioni che la regione dovrebbe guardare con molta più attenzione. Presidente Pìgliaru si giochi anche questa carta!
un saluto da
sardo sono

Solidarietà

Mi domando sempre più spesso, i quattrini che vengono raccolti per aiutare le popolazioni vittime di danni naturali tipo alluvioni, incendi, terremoti ecc. come e quando vengono spesi e/o distribuiti? Ho notato che quando accadono questi eventi, i mezzi d'informazione ci "bombardano" quotidianamente con i dati che bisogna utilizzare per fare le donazioni (versamenti) in banca.  Dopo che passa un po' di tempo, i mezzi d'informazione né  parlano sempre meno fino a che tutto tace! Per rimanere vicino, l'alluvione accaduta in Sardegna (18.11.2013) che sappiamo e visto i danni enormi, gli aiuti forniti dai cittadini sardi e non solo sono arrivati a destinazione? Ho sentito che spesso i comuni incamerano questi aiuti (intendo i soldi) e li mettono nel loro bilancio o (magari) li lasciano in banca in attesa di decidere, con calma quando, come e a chi devolvere gli aiuti. Tutto ciò non aiuta la trasparenza; anzi vale la pena sottolineare che proprio nel caso dell'alluvione in casa nostra, ci sono persone che hanno denunciato danni inesistenti o sovrastimati. Spero che chi deve vigilare si metta la mano sulla coscienza e non...in tasca! E' UNA COSA MOLTO SERIA. Mi piacerebbe conoscere, allo stato attuale come sono stati distribuiti gli aiuti (se sono stati distribuiti). Faccio questa segnalazione, da semplice cittadino, ai mezzi d'informazione e alle autorità. Lo stato dei lavori di ripristino per il ritorno alla normalità com'è ??? Stampa, Telegiornali, esperti,  autorità a tutti i livelli SVEGLIA!!!
un saluto da
sardo sono

lunedì 17 marzo 2014

17.marzo. 1861

-153 anni fa il re Vittorio Emanuele II° del Regno di Sardegna, dichiarava l'Unità d'Italia con il passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d'Italia.
- Con il referendum del 2/giugno/ 1946 per la scelta tra monarchia e repubblica e la vittoria di quest'ultima, il Regno d'Italia diventa Repubblica Italiana.
-Ciò significa che la Sardegna e i sardi sono i "padri", "l'origine", gli "antenati" della nostra Repubblica. Fin'ora questo riconoscimento non c'è stato se non in qualche circostanza e a...denti molto stretti. Il mio pensiero è che tutti noi dobbiamo essere fieri e consapevoli di difendere questo percorso segnato da sacrifici estremi, da umiliazioni,  e guerre dei nostri avi. Oggi sentiamo spesso parlare di secessione, macro regioni (nord, centro, sud); argomenti che io non posso condividere. Il futuro, sempre secondo il mio parere, è nel cammino intrapreso: un'Italia unitaria in armonia con tutti i suoi "campanili" e le sue "origini".
BUON 153 esimo COMPLEANNO ITALIA
un saluto da
sardo sono

domenica 16 marzo 2014

Rivolta di Palabanda, ovvero "famini de s'annu doxi"

-Nel 1812 la Sardegna e la città di Cagliari furono colpite da una grande siccità che distrusse i raccolti e provocò una grande carestia che coincise con una epidemia di vaiolo.
-Quell'anno diventerà ed è ancora ricordato come "su famini de s'annu doxi".
-Il popolo decise di ribellarsi; i congiurati si riunirono in un podere di proprietà dell'avvocato Salvatore Cadeddu situato nella zona di via Palabanda a Cagliari (in cui oggi sorge l'orto botanico). L'intento era quello di cacciare i pubblici funzionari e cortigiani piemontesi. La congiura però venne scoperta e la ribellione fallì.
-La fame provocata dalla carestia del 1812 non ha niente a che vedere con quel "languorino" che precede l'immancabile pasto dei nostri tempi!
-Privati del grano e quindi del pane e della pasta che costituivano gli elementi basilari della loro alimentazione, gli abitanti delle campagne si indebolivano, si ammalavano e morivano a frotte. La mancanza d'acqua potabile provocata dalla siccità dell'inverno del 1811, favorì il diffondersi di epidemie tra cui il vaiolo, che fa strage soprattutto di bambini.
-La gran massa di poveri e mendicanti che confluiva in città dai paesi, preoccupava le autorità che intravedevano una possibile minaccia all'ordine pubblico.
-Si stima che tra mendicanti e poveri, gli indigenti a Cagliari erano il 30% della popolazione.
un saluto da
sardo sono

sabato 15 marzo 2014

la nostra civiltà (dislocazione nuraghi)

Questa cartina della Sardegna riporta soltanto una piccola parte dei nuraghi presenti nella nostra isola. Un censimento completo, se non erro, non c'è ancora. Tuttavia si calcolano non meno di 7.000 nuraghi! Penso che questo numero può dare l'idea del fenomeno: un autentica civiltà. Certo, valorizzare un patrimonio di queste dimensioni è sicuramente impossibile, ma si potrebbe fare molto, molto di più. Confido anche sulla nuova presidenza della regione (governatore Francesco Pìgliaru mi rivolgo direttamente a lei uomo di cultura, conoscitore della nostra terra, da sardo  metta in "agenda" un'operazione in grande stile su questo tema, promuova iniziative nelle scuole, nei paesi, nelle associazioni ambientaliste, con i pastori, contadini, le persone anziane attraverso le quali recuperare notizie preziose per ridare anima alla nostra storia). 
Vorrei concludere mettendo in evidenza alcune caratteristiche comuni a tutti i nuraghi, segno di grande competenza e saggezza delle genti che costruirono questi monumenti:
-tutti i nuraghi sono costruiti in zone alte (coline, altipiani ) per il controllo del territorio e per difendersi dai nemici
-si trovano sempre vicino ai corsi d'acqua o a sorgenti
-intorno ad essi c'è presenza di boschi estesi, utili per la provvista della legna e per la presenza di selvaggina e quindi per cacciare
-territori adatti al pascolo e alla coltivazione
Abbiamo un immenso patrimonio-museo a cielo aperto. Tuteliamolo con tutte le nostre forze. E' la nostra identità.
un saluto da 
sardo sono


giovedì 13 marzo 2014

racconti e ricordi

-Mia mamma raccontava di quando il fascismo conquistò la Dalmazia (oggi mi pare che fa parte della Croazia). L'avvenimento venne, diciamo così "celebrato" dal maestro delle scuole elementari, (rigorosamente fascista!) in questo modo: radunò tutti i bambini e li fece uscire per le vie di Genuri a marciare come soldati al grido di "Dalmazia". I bambini per un pò gridarono questo nome tutti insieme sotto la "regia" del maestro..."Dalmazia! "Dalmazia"! "Dalmazia"! Poi, quelli (forse) più indietro iniziarono a gridare "tramatzu"! tramatzu! "tramatzu".
-Quando iniziai a frequentare le scuole elementari, le lezioni si tenevano in una casa privata la cui proprietaria si chiamava Ofelia (ma per noi zia Ofelia). In prima elementare, quando iniziammo  a scrivere, io ebbi difficoltà in più a causa del fatto che essendo mancino, la matita la prendevo con la sinistra; oggi è una cosa del tutto naturale e nessuno ci fa caso. Ma allora non era così. Se a casa venivo scoperto con la matita nella mano sinistra, erano dolori (non posso non ricordare mio nonno Piras!) mi prendevo certi schiaffi tra collo e nuca che era un piacere. Risultato? oggi scrivo con la destra.
un saluto da 
sardo sono