-Nel 1812 la Sardegna e la città di Cagliari furono colpite da una grande siccità che distrusse i raccolti e provocò una grande carestia che coincise con una epidemia di vaiolo.
-Quell'anno diventerà ed è ancora ricordato come "su famini de s'annu doxi".
-Il popolo decise di ribellarsi; i congiurati si riunirono in un podere di proprietà dell'avvocato Salvatore Cadeddu situato nella zona di via Palabanda a Cagliari (in cui oggi sorge l'orto botanico). L'intento era quello di cacciare i pubblici funzionari e cortigiani piemontesi. La congiura però venne scoperta e la ribellione fallì.
-La fame provocata dalla carestia del 1812 non ha niente a che vedere con quel "languorino" che precede l'immancabile pasto dei nostri tempi!
-Privati del grano e quindi del pane e della pasta che costituivano gli elementi basilari della loro alimentazione, gli abitanti delle campagne si indebolivano, si ammalavano e morivano a frotte. La mancanza d'acqua potabile provocata dalla siccità dell'inverno del 1811, favorì il diffondersi di epidemie tra cui il vaiolo, che fa strage soprattutto di bambini.
-La gran massa di poveri e mendicanti che confluiva in città dai paesi, preoccupava le autorità che intravedevano una possibile minaccia all'ordine pubblico.
-Si stima che tra mendicanti e poveri, gli indigenti a Cagliari erano il 30% della popolazione.
un saluto da
sardo sono
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