Ricordo quelle volte che andavi alla "campagna" della mietitura a Villacidro: durava circa tre settimane. Quando tornavi portavi le ciliegie di Villacidro. Era festa!!
Ricordo quando coltivavi a mezzadria un terreno della famiglia Zedda. Un anno coltivavi le fave, l'anno dopo il grano. Il terreno era lontano da Genuri: esattamente si trovava sotto il ciglio della giara e al confine tra il monte di Genuri e quello di Sini. Quanto lavoro...!
Ricordo quando si macellava il maiale. Per fare questo lavoro, a volte chiamavi il mio padrino Gesuino Cancedda, a volte l'amico di famiglia Salvatore Turno, altre volte veniva un signore che aveva la macelleria, il sig Silvio Garau.
Ricordo quando mamma faceva la salsiccia, tu eri anche "l'assaggiatore" e davi i consigli a lei per aggiungere o correggere i condimenti!
Ricordo quando mi portavi con te a fare il manovale (età 14-16 anni). Allora si lavorava e si costruiva con le pietre e il fango. Mi insegnavi a usare il filo a piombo e altro, ma evidentemente non ero portato.
Ricordo quando partisti a Milano nel gennaio del '64. Mi abbracciasti e notai i tuoi occhi lucidi. Erano lucidi anche i miei. Rientrasti a Genuri nell'estate dello stesso anno.
Ricordo quando tu e mamma vi alzavate alle tre di notte ("su chizzi") per fare il pane. Parlavate tanto (e ridevate!) mentre lavoravate a mano la pasta. Io a volte mi svegliavo e mi alzavo (avevo 7-10 anni), mamma cercava di mandarmi a dormire; tu a volte intervenivi a mio favore: "lassadu stai du bisi ca no tenidi sonnu".
Ricordo quando venivi a casa a fare lo spuntino di mezza mattina ("a murzai"). Se mamma stava togliendo il pane dal forno, tu prendevi un focaccia ancora fumante (in sardo "sa lada" con il buco in mezzo), la spezzavi e la condivi con olio d'oliva, oppure con formaggio, pomodoro, cipolla!!
...per oggi basta così!
un saluto da
sardo sono