lunedì 21 ottobre 2013

Mio padre

Di te ricordo tantissime cose, tutto. Ricordo quando stavano costruendo la nuova scuola elementare a Genuri (oggi, è il centro sociale) e tu lavoravi come muratore nell'impresa costrutrice. Ricordo di una volta (avevo sei-sette anni) in cui tu stavi per andare al lavoro e io a scuola. Siccome pioveva e c'era molto vento, tu mi accompagnasti per un pezzo con il tuo ombrello. Arrivati in piazza Putzu Marco, un colpo di vento forte per poco ti strappava l'ombrello dalle mani, ma tu eri forte e riuscisti a evitare che volasse via! Mi stringesti a te per proteggermi. Ricordo quando discutevi con mamma dei problemi quotidiani: quando fare il pane, quando ammazzare il maiale, quando trebbiare le fave, il grano nell'aia del sig. Lorenzo Zedda. Ricordo quando a casa veniva Vincenzo Branca (*) a cui tu stavi insegnando il mestiere, a prendere attrezzatura o altro. Mi sembra di vederlo: una volta portò a casa un uccello nero (merlo?) che aveva preso nella casa del parroco dove stava lavorando con te. Io scappai e mi nascosi per la paura!
(*) il povero Vincenzo morì in un incidente strdale a Cagliari nei primi anni sessanta.
Ricordo quando mamma ti faceva trovare la roba pulita la domenica mattina o in altre giornate di festa (in sardo si dice "die nodida"= ossia giornata importante, di festa), per San Marco, Santa Maria, Pasqua ecc. ecc., che tu indossavi per andare a messa. Ricordo il dolce che tu preferivi e che in queste feste non mancava: il torrone!!
...Ricordo...alla prossima!!
un saluto
sardo sono

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