Propongo all’attenzione di tutti alcune note tratte dal
libro “La civiltà dei sardi” del
prof. Giovanni Lilliu:
1- la
scarsa popolazione, in ogni tempo, del suolo sardo dipende anche dal basso
potere di attrazione del litorale isolano che non ha favorito quel fenomeno di
colonizzazione e di popolamento caratteristico della Sicilia e della Magna
Grecia.
2- sulla
costa orientale si trova Punta Orrolatzi che precipita sul mare per 757 metri.
Questo dorso si staglia sul mare come un bastione ostile al navigante che viene
dall’est dissuadendolo dall’incontro con le genti che vivono dietro quella
barriera chiuse come in un carcere.
3- fuamvano
i vulcani contro i cieli di silenzio e di luna; vasti incendi spontanei di
foreste (quali si sono potuti riconoscere nella grotta di ziu Santoru –
Dorgali) illuminavano le notti senza uomini. Ma, un giorno questi arrivarono
dal mare: chissà, un pugno di avventurieri sbattuti dalla tempesta, o
lasciatisi guidare dalle correnti marine?
4- Scartata
la venuta per mare, resta la spiegazione che l’isola fosse stata raggiunta via
terrestre, attraverso un ponte “continentale”. Il periodo glaciale del Riss
(200.000 anni), che provocò l’abbassamento del livello del mare di circa 200
metri (peraltro la fossa tra Corsica e isole Toscane profonda almeno 390 metri)
è quello che incontra minori difficoltà a essere accettato per il passaggio
dell’uomo dal continente alla Sardegna (si badi la Sardegna settentrionale).
L’isola che c’è da appuntamento alla
prossima puntata.
sardo sono
Nessun commento:
Posta un commento