martedì 2 settembre 2014

L'isola che c'è - tre

Le genti arrivate in Sardegna in epoca neolitica (detta anche eta’ della pietra levigata), non conoscevano “l’arte” della guerra. L’archeologia di quel periodo non evidenzia costruzioni a scopo di difesa. Le genti, possiamo immaginarle, dedite alla caccia per procurarsi il cibo, alla ricerca e raccolta di frutti vari disponibili in natura per i membri della famiglia o del clan o magari della tribù.
L’approdo frequente di genti provenienti da oriente (ad esempio dalla penisola greca) o da sud (per intenderci dalle coste dell’attuale Libia, dalla Tunisia), portava pure conoscenze sulle tecniche di coltivazione del grano, dell’orzo ecc.; come addomesticare certe specie di animali utili sia per il lavoro nei campi sia per l’alimentazione.
Risorsa di vitale importanza e fondamentale nel loro cammino verso il miglioramento delle condizioni di vita, era il fuoco scoperto ormai da molti secoli (scoperta causale?), tanto preziosa quanto devastante per la sua capacità distruttrice.
Avere sempre a disposizione la fonte di calore, quindi sempre il fuoco acceso, per scaldarsi e per cucinare (sappiamo che i primi abitanti cuocevano il pane su pietre arroventate), era un’esigenza vitale, primaria, nella quotidianità della vita.
L’isola che c’è da appuntamento alla prosima puntata!

Sardo sono

Nessun commento:

Posta un commento