giovedì 4 settembre 2014

Ossidiana

Prima della scoperta dei metalli, la Sardegna ha vissuto un lungo periodo di benessere grazie al commercio dell’ossidiana del monte Arci. Le ricerche archeologiche hanno evidenziato una grossa presenza umana nell’attività estrattiva intorno al monte citato.

Da ricerche archeologiche, sono diversi giacimenti in prossimità degli attuali paesi di Pau, Masullas, Marrubiu, Morgongiori. Si sono riscontrati oltre settanta centri di lavorazione a un’altitudine media di 319 metri tutti intorno al monte Arci. Questi dati danno l’idea di quanta attrazione esercitasse su quelle genti, questo prezioso materiale.

Immagino una moltitudine di persone, di età diverse, con animali domati, al seguito, carri attrezzati per il trasporto del minerale che alimentava non solo il mercato interno ma anche quello esterno verso la Corsica, la Toscana, la Provenza (Francia meridionale), in concorrenza (forse) con le produzioni dell’Italia meridionale e della Sicilia (Eolie).

L’ossodiana, definita da alcuni studiosi, l’oro nero dell’antichità, era il risultato delle eruzioni vulcaniche con grandiose colate basaltiche avvenute diversi milioni di anni fa, si prestava a molteplici usi nella vita quotidiana. Era dura come il vetro con spigoli taglienti e quindi adatta a tagliare e incidere e, non ultimo, alla fabbricazione di armi (punte per frecce) per la caccia e difesa personale.

Immagino il nucleo familiare o clan organizzato secondo esigenze di sopravivenza e difesa da animali feroci e genti o clan o tribù ostili; i nuclei abitativi erano in genere privi di opere di difesa a conferma di società pacifiche in generale.

Alla prossima puntata!

sardo sono

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